IL CANE

Rasnal tular 4.4.2009

Scorgo mio padre che sta parlando. In verità  il suo parlare è molto confuso ed io non comprendo quello che sta dicendo … Sembra quasi che stia parlando da solo, anche se sono sicuro che è proprio a me che si sta rivolgendo. Non vedo bene il suo volto e non capisco le sue parole … chissà  come voleva dire.
Ora sono in strada, ma non sono nella borgata; sono sotto casa mia, sul marciapiede e la via è vuota di persone; si vedono solo le case e le macchine parcheggiate un po' disordinatamente.
Provo ad attraversare la via. Di fronte mi trovo un tizio che non saprei definire: mi da l'idea di essere una specie di barbone, ma poi, guardandolo meglio, mi accorgo che è vestito quasi normalmente … è la barba non tagliata da qualche giorno a renderlo un po' trasandato. Egli porta con se due cani al guinzaglio, ma privi di museruola, e sembra volermi far capire che potrebbe aizzarmeli contro per farmi del male.
Uno dei cani è bianco e sembra piuttosto un cane da compagnia; l'altro è rossiccio, di una razza che non so definire; forse si tratta di un bulldog o di un pitbull, sicuramente è un animale molto aggressivo, mi ringhia contro molto paurosamente e sembra pronto a volermi assalire se solo il padrone lo lasciasse libero di agire.
Non ho paura … penso che se quello mi attaccasse, io reagirei con calci e pugni ed avrei la meglio. Poi mi rendo conto di quanto sia sciocco il mio pensiero: quei denti aguzzi non mi lascerebbero scampo …. Non mi interesso più del cane e del suo padrone: faccio una piccola deviazione e mi allontano da loro.
Mi sono svegliato

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Anonimo Olevanese da piccolo osserva il mondo